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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015

Fammi un disegno e ti dirò chi sei

Un pò di anni fa durante i miei studi (triennale di comunicazione visiva e grafica multimediale presso L'Istituto Superiore parauniversitario di Design) ricordo che durante una lezione di semiotica un prof ci fece disegnare un albero, raccontò che in alcune circostanze dei segni, delle forme e dei colori possono parlare più di cento parole....  Al termine della lezione ci disse la chiave di lettura per l'interpretazione del nostro disegno...  Ricordo che rimasi senza parole perchè corrispondeva quasi tutto...Di seguito vi riporto alcune informazioni per condurre un'auto-interpretazione dei vostri disegni che ho estrapolato in giro da vecchi appunti e portali web...  1. Lo spazio occupato e quello lasciato vuoto : rappresenta il modo in cui una persona si muove nell’ambiente. Più lo spazio è occupato più l'autore è dinamico e pieno di iniziativa, se al contrario il disegno occupa solo una piccola parte del foglio e lascia molto margine bianco, significa che può assumer

scarabocchi automatici: significato ed interpretazione

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A chi non è mai capitato di scarabocchiare parlando al telefono o ascoltando qualche noiosissima lezione a scuola??? Anche se è difficile da credere  questi scarabocchi secondo la psicologia hanno un nome proprio: DISEGNI AUTOMATICI. Approfondendo l'argomento con ricerche sul web mi sono imbattuta in un post scritto da una psicologa "Paola Federici" che spiega alcune chiavi di lettura di questi nostri disegnini  "involontari" sovrappensiero... 1. I disegni geometrici e i numeri.  Chi preferisce, senza accorgersene, tracciare cifre o fare scacchiere, cubi e figure geometriche, ammette una propensione verso la razionalità piuttosto che per le emozioni. Nei loro ricordi infantili, quasi sicuramente prediligevano i problemi di aritmetica e geometria ai temi. Nel disegno avranno preferito quello tecnico, con regole severe e rigide, a quello libero artistico. Come dire che nella vita di questi personaggi l’ultima parola ce l’avrà sempre la ragione. Difficilmente

il cuore...

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Prima di condividere con voi la mia ricerca sui "cuori" ho pensato di fare una piccola indagine sul perchè oggi noi disegnamo il cuore in modo diverso da com'è real mente.  Il simbolo del cuore è così diverso nell'aspetto dall'organo che batte al centro del nostro petto perchè, secondo la maggior parte degli studiosi, quell'emblema inizialmente rappresentava qualcos'altro.  Sebbene la sua origine sia controversa, l'ipotesi più accreditata è che la silhouette del simbolo universale dell'amore derivi dalla forma del seme o del frutto della pianta di " silfium"-oggi estinta - che i coloni greci della città di Cirene (nell'odierna Libia) usavano come anticoncezionale nel VII secolo a.C. Il rimedio era così in voga, che alcune monete di quella città portavano incisa la forma del cuore. Questa spiegazione tuttavia non accontenta tutti, anche perché il cuore come simbolo di amore di coppia è diffuso anche in culture che si sono sv